Affrontare i cicli economico finanziari con l’asset allocation

L’asset allocation consiste nella scelta delle attività nelle quali ripartire il capitale al fine di massimizzare, dato un certo livello di rischio, il rendimento atteso. In un corretto piano d’investimento non esiste una sola asset allocation, bensì due: l’asset allocation strategica e l’asset allocation tattica.

 

Asset Allocation Strategica

 

L’asset allocation strategica rappresenta la definizione delle linee guida dell’investimento. Una volta stabiliti gli obiettivi da raggiungere e la tempistica, con l’asset allocation strategica si ripartiscono le disponibilità, iniziali e successive, tra le varie tipologie di investimenti tenendo conto anche di una corretta diversificazione geografica e settoriale. Da sottolineare che stiamo parlando di una visione globale di lungo periodo. Lungo periodo all’interno del quale vi sono sicuramente obiettivi ed esigenze con scadenze più o meno lunghe. Fare una corretta pianificazione finanziaria consente anche di affrontare meglio gli imprevisti che dovessero presentarsi come, ad esempio, nuove esigenze non preventivate o la diminuzione delle disponibilità.

Da più studi è stato dimostrato che il 90% del rendimento di lungo periodo di un portafoglio è dato proprio dall’asset allocation strategica.

 

Asset Allocation Tattica

 

L’asset allocation tattica consiste nella variazione, entro un determinato range, della composizione del portafoglio al fine di sfruttare le previsioni di breve periodo per adeguarsi alle fasi dei cicli economici e di conseguenza ai cambiamenti dei mercati finanziari.

 

Con l’asset allocation tattica si utilizza uno schema definito l’orologio degli investimenti.

Di seguito sono rappresentati un possibile grafico dell’orologio degli investimenti (figura a sinistra) e uno schema che racchiude i settori (figura a destra).

 

Impiegare l’orologio è utile per anticipare i momenti favorevoli dei mercati e per evitare, o quantomeno limitare, i danni nei momenti di rallentamento o recessione che normalmente si verificano dopo i periodi di forte crescita economica.

L’orologio degli investimenti evidenzia quali tipologie di investimento e quali settori hanno storicamente sovraperformato nelle varie fasi del ciclo economico.

 

Il comportamento dei mercati finanziari risente dall’andamento economico generale che, a sua volta, è caratterizzato dell’alternanza tra fasi di crescita/espansione e fasi di rallentamento/contrazione.

 

Ad esempio, in una fase di avanzata ripresa e pieno sviluppo (in alto a destra), quando l’economia corre troppo e le autorità restringono progressivamente le condizioni monetarie per evitare effetti di surriscaldamento, i tassi più elevati fermano l’acquisto dei beni di elevato valore unitario. In tale contesto il settore dei beni ciclici, che fino a quel momento era il più avvantaggiato, inizia a sentire il contraccolpo e i settori più performanti diventano quelli delle materie prime e della tecnologia. Infatti, l’industria di trasformazione si pone problemi di produttività ed efficienza, di conseguenza investe in tecnologia (software, automazione, comunicazione, ecc.). Questo contesto economico suggerisce investimenti in materie prime o aziende legate a queste e in quelle collegate alla tecnologia.

 

Come sempre dopo una fase di forte sviluppo vi è quella del rallentamento (in basso a destra). I tassi progressivamente più elevati raggiungono lo scopo di frenare l’economia.

Il tasso di crescita rimane positivo ma inferiore ai livelli precedenti mentre i tassi rimangono alti e perciò, in una simile condizione, meglio rimanere liquidi e puntare, per quanto riguarda le azioni, su settori difensivi come alimentari, tabacco e farmaceutico.

 

Quando questa fase si esaurisce si registra un forte declino del tasso di sviluppo (in basso a sinistra). In una fase in cui l’economia e lo sviluppo rallentano gli economisti non temono più l’inflazione ma la recessione. I tassi d’interesse vengono progressivamente tagliati per dare ossigeno all’economia.

In uno scenario così delicato è favorito il mercato obbligazionario e i settori meno influenzati dal rallentamento sono ancora una volta i beni di consumo non ciclici (alimentari, tabacco, bevande, cura della persona, farmaci) e le utilities (acqua, gas ed elettricità). Anche i titoli bancari sarebbero utili in tale situazione, ma ad esempio nel particolare contesto economico finanziario in cui ci troviamo da qualche tempo il loro impiego deve essere valutato con maggiore attenzione.

 

Nel momento in cui si prevede, o è già in atto, una ripresa economica (in alto a sinistra) è senz’altro consigliabile esporsi maggiormente verso le azioni e più in particolare aumentare il peso in portafoglio dei titoli/settori più legati ai consumi. A far ripartire l’economia sarà la ritrovata fiducia dei consumatori e di questo ne beneficeranno maggiormente i beni di consumo, soprattutto quelli ciclici come casalinghi, abbigliamento, calzature, arredamento, editoria, pubblicità e l’elettronica di consumo.

 

Si ribadisce che alla base di una corretta pianificazione finanziaria c’è l’asset allocation strategica, l’asset allocation tattica serve per adeguarsi alle fasi cicliche dell’economia e ai cambiamenti dei mercati finanziari.

 

 

Daniele Bussola

Vicepresidente ANCP

Sezione di Verona