UN TRUST DOPO DI NOI PER MIO FIGLIO DISABILE: davvero conviene sempre?

Carissimi L’obiettivo che mi pongo e quello informare compiutamente  Voi lettori sulla grande efficienza espressa dal TRUST anche e soprattutto nell’ambito della disabilità.

Il legislatore  nella Legge 112/ 2016,  più  nota come Legge Dopo di Noi, indica proprio nel trust lo strumento più performante per far fronte alle molteplici necessità delle famiglie con figli disabili. Le finalità di questa Legge che di seguito andrò a riassumere sono già conosciute da queste famiglie grazie al gran lavoro che in questi anni hanno svolto alcune Associazioni.

Ma la domanda che è oggi più che mai giusto porsi è: esiste solo il trust o esistono altri strumenti giuridici che possono rappresentare una valida alternativa?

Proviamo a confrontarci con i contenuti della Legge in questione.

Due sono le tematiche fondamentali al centro della dalla Legge DOPO DI NOI:

La prima, quella fiscale: ha il pregio di far toccare con mano gli importanti vantaggi che comunque se ne ritraggono; cosa che non sempre scontata ma da tenere assolutamente presente.

E su questo aspetto, vi garantisco, che anche i più informati, di solito, scoprono numeri che non si aspettano.

E’ infatti  il caso del mio cliente avvocato che a sorpresa mi chiede di istituire un trust malgrado sia un professionista qualificato e che ricopra incarichi di prestigio sul tema essendo presidente della locale Associazione  Figli Autistici.

 

IL CASO

L’Avvocato mi chiede di inserire nel costituendo Trust una casa di campagna con annesso appezzamento agricolo , ricavandone 6/8 camere destinate al figlio e altri giovani,  tutti attualmente ospiti  in una struttura pubblica. La spesa per gli interventi di ristrutturazione ammonta a circa 150.000 euro, che pensa di sostenere direttamente.

La legge Dopo di Noi permette all’Avvocato di dedurre dal reddito fino al 20% di quanto  inserito nel trust.

Cosa significa in termini numerici?

L’avvocato produce un reddito annuo di circa 200.000 euro.

Se lui conferisce in trust ogni anno 40.000 euro ( giusto pari al 20% di 200.000), risparmia il 43% di IRPEF; dunque, se ogni anno risparmia l’ IRPEF che non versa allo Stato, al terzo anno il suo risparmio è di 51.600 euro.

Quindi: al terzo anno ha versato nel trust 120.000, ma in più ha risparmiato imposte per 51.600, per una disponibilità in totale di 171.600 euro con la quale potrà attuare  la ristrutturazione e  altro ancora!

Senza contare che sui 51.600 euro rimessi  in trust continua a risparmiare il 43%!!!

Come abbiamo visto l’Avvocato che intende costituire un trust,secondo la normativa della Legge Dopo di Noi ne trarrà, tra le altre opportunità offerte dalla normativa, un grande vantaggio fiscale che si tradurrà in vantaggio immediatamente finanziario.

 

Il secondo aspetto.

Allo stesso, nel corso degli incontri protratti per tre mesi, sono state illustrate le “condizioni” poste dalla Legge 112/2016  che di seguito elenco in estrema sintesi:

– il trust è costituito avendo come beneficiario esclusivamente

      il figlio disabile e dura fino alla sua morte.

  • la sola finalità che deve perseguire il trust è quella prevista dalla legge e cioè: l’inclusione sociale, la cura e lassistenza della persona con disabilità.
  • I beni inseriti in trust sono esclusivamente destinati al beneficiario, il figlio;
  • Il beneficiario deve essere un soggetto esclusivamente con disabilità grave, quella normata dalla Legge 104/1992 .

 

Le condizioni imposte , assieme ad altre, che per brevità vengono omesse, comportano che:

  • Viene esclusa una platea ben più ampia di soggetti con disabilità se è vero che deve essere riconosciuta solo quella

“ grave”.  Per tutti, si pensi a quei  famigliari cui non viene riconosciuta una disabilità grave o che gli stessi genitori NON vogliono che gli venga riconosciuta.

E’ di fondamentale importanza formulare una serie di domande che chiedono una chiara risposta per meglio permettere all’avvocato di chiarire e procedere ai futuri passi da compiere:

  • Se l’unico beneficiario è il figlio disabile, chi pensa ai genitori quando saranno anziani? Come fare a valutare adesso, ammesso che l’entità  del mio patrimonio lo permetta,  quello che inserisco in trust e quello che devo tener fuori per i genitori?
  • Se il beneficiario è solo mio figlio disabile , come tratto gli altri figli?
  • E se avendo inserito oggi in trust un patrimonio che nel futuro  diventa  eccedente rispetto alle necessità del figlio disabile, perché devo continuare a  tenerlo all’interno del trust fino alla morte del disabile ?
  • E perché far finire per forza il trust con la morte del figlio disabile?

Queste e altre domande hanno messo in crisi l’Avvocato, che ha ammesso di avere un secondo figlio, adottato,  “difficile”, cui si aggiunge un terzo e la moglie.

La soluzione proposta  è racchiusa nel trust

L’Avvocato dopo una attenta analisi su quanto da me presentato ha capito che con un modesto costo iniziale ( commercialista + notaio)   e con zero costi successivi di mantenimento ha deciso di fare due trust .

Il primo trust in base alla Legge Dopo di Noi ha come beneficiario il figlio disabile dove è stata inserita la casa di campagna e l’annesso terreno agricolo e nel contempo  far confluire ogni anno i versamenti necessari.

Con una modesta spesa aggiuntiva, e con un unico trustee, similmente a quanto  accadeva prima dell’avvento della Legge Dopo di Noi  ha poi provveduto ad istituire  un secondo trust con queste importanti caratteristiche:

  • Nel Programma, l’obiettivo è in generale i bisogni della famiglia, non escluso pertanto un eventuale aiuto al figlio disabile.
  • Dovendo far fronte alle esigenze di tutti i famigliari è stato inserito tutto il resto del patrimonio 
  • Al secondo figlio “difficile”, in quanto affetto da ludopatia, viene dedicata una parte particolare  del Programma. Per la precisione: è stato previsto un  meccanismo  volto ad evitare  che il figlio ludopatico possa mai ricevere   parte del patrimonio, ma,   al contrario, gli sia   garantito una rendita ; una rendita che il trustee gli destinerà, anche dopo la morte dei genitori,   magari garantendogli il pagamento della locazione di un monolocale dove
  • I genitori : essi pure destinati a diventare anziani, godono della possibilità di mantenere un determinato tenore di vita.
  • Da ultimo, ma non ultimo, vengono rispettati e riconosciuti diritti successori  del terzo figlio.

 

Ritengo che questo esempio possa supportare  il lettore che , si noti bene, arriva puntualmente con un certo bagaglio di informazioni, informazioni però che hanno sempre un unico focus: il trust nato dalla Legge 112/2016.

Vero invece che da un punto di vista statistico la mia sia pur limitata esperienza mi porta ad affermare che i trust costituiti senza l’uso della legge 112/2016 sono in numero maggiore.

Bene a saperlo.

Silvano Maggio