SI PUO’ ACQUISTARE UNA CASA PIGNORATA?

TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE

Con  l’avvento  della  crisi  economica  e  la difficoltà  di  pagare  le  rate  del  mutuo,  molti  si  sono  visti  pignorare  la propria casa. Quella  casa  tanto  desiderata  e  magari valorizzata  con  un  grande  porticato  ed  un  bellissimo  giardino,  che purtroppo viene messa all’asta e non è più nella disponibilità di chi l’aveva acquistata facendosi prestare i soldi dalla banca.

Come noto, la banca eroga il mutuo per l’acquisto dell’immobile e contestualmente iscrive ipoteca sullo stesso. In parole semplici, cosa significa iscrivere ipoteca? Significa che in caso di successiva vendita, dall’importo che se ne ricava occorre anzitutto soddisfare il credito della banca che solo dopo averlo incassato provvederà a cancellare l’ipoteca.

Se colui che ha contratto il mutuo diventa inadempiente, cioè non paga le rate, la banca non esiterà a far valere il proprio credito sottoponendo ad esecuzione l’immobile. Cosa significa sottoporre ad esecuzione un immobile?Significa  che  la  banca  notificherà  al  debitore  un  decreto  ingiuntivo  (cioè  un  ordine  di  pagamento  firmato  dal giudice)  e  se  questi  non  ottempera,  notificherà  l’atto  di  precetto  e  se  non  paga  dopo  10  giorni  dal  precetto, l’immobile viene sottoposto a pignoramento entro i 90 giorni successivi. Cosa significa questo in termini pratici?Significa che l’immobile resta di proprietà del debitore, ma questi non ne può disporre, cioè non può liberamente venderlo. Per questo, quando si valuta l’acquisto di  un  immobile,  è  sempre  bene  già  in  fase  di  prime  trattativa incaricare il notaio, l’avvocato di propria fiducia o anche l’agente immobiliare di  fare una visura alla Conservatoria  competente  (  precisamente  si  parla  di  ispezione  ipotecaria  o  visura  ipocatastale)  per accertarsi di tutto ciò che vi grava. Spesso  capita  purtroppo  che,  una  volta  fatta  fare  questa  verifica,  se  dalla  visura  emergono    ipoteche, pignoramenti o altre forme di trascrizioni pregiudizievoli, la maggior parte degli aspiranti acquirenti scappa.

E invece quello potrebbe essere un buon affare, anche perché spesso si tratta di immobili di recente costruzione e molto ben accessoriati.Se si volesse procedere all’acquisto, come si può svolgere l’operazione bloccando nello stesso tempo le aste e garantendo al compratore la certezza che potrà acquistare l’immobile senza alcun problema? La soluzione passa necessariamente da un meccanismo complesso ma non certo impossibile che il cliente deve necessariamente affidare ad un avvocato patrimonialista di sua fiducia e nel quale non si può prescindere dal consenso della banca che ha messo all’asta l’immobile. In buona sostanza è necessario pagare il creditore ( cioè la banca che ha iniziato l’esecuzione e messo all’asta l’immobile), o comunque impegnarsi a farlo con le dovute garanzie ed assicurarsi che la banca chieda al giudice di interrompere o di sospendere la procedura esecutiva e provveda alla cancellazione dell’ipoteca. La complessità non sta nell’atto pubblico di trasferimento dell’immobile, quanto piuttosto  nell’accordo preliminare che le parti devono formalizzare.Tale accordo preliminare può avvenire in due modi:

  • La  banca,  l’acquirente  ed  il  venditore  si  incontrano  dal  notaio  il  quale  certifica  il  pagamento  delle  somme  e stipula  un  contratto  preliminare  nell’attesa  che  prima  dell’atto  definitivo  di  compravendita  venga  cancellata l’ipoteca  sull’immobile  e  rinunciata  la  procedura  esecutiva oppure  stipula  direttamente  l’atto  pubblico subordinando l’efficacia della vendita alla cancellazione dell’ipoteca ed alla rinuncia della procedura esecutiva.
  • Dopo aver stipulato un contratto preliminare, le parti si incontrano davanti al giudice dell’esecuzione che, una volta  accertato  il  pagamento  dell’importo  concordato  con  la  banca, previo  consenso  di  quest’ultima,  dichiara estinta la procedura esecutiva.

Una volta cancellata l’ipoteca, le parti potranno poi andare a stipulare l’atto di compravendita dal notaio.In questo modo l’aspirante acquirente potrà stare tranquillo perché ha acquistato con sicurezza e ad un prezzo spesso molto inferiore al reale valore sul  mercato dell’immobile.

Il motivo è molto semplice: sottoporre a pignoramento un immobile e metterlo all’asta ha dei costi vivi non certo esigui ed  i  tempi non  sono certamente brevi. Parliamo di  anni.  Per  non  parlare  dell’incertezza dell’esito  delle aste al ribasso. E nel mentre la banca non incassa un euro, così si rende spesso  disponibile ad accordi  extra giudiziari.

Anche per loro vale pur sempre il detto:pochi, maledetti ma subito.

 

Alessiani Avv. Moira