RIFLESSIONI DA SB110 E CESSIONE DEL CREDITO

Legge Bilancio 2023 novità in tema di SB110 e cessioni del credito.

Torniamo indietro di qualche anno, eravamo in piena pandemia, servivano  misure espansive ECCEZIONALI  e di stimolo alla domanda [Rischio inflazione N.d.R]  , è in questo contesto che il DL 34/2020 meglio noto come  DECRETO RILANCIO , poi convertito nella Legge 77/2020 ha sdoganato sia il Superbonus 110  (art.119) che il meccanismo della cessione del credito (art.121).

Ha raggiunto il suo obiettivo?  La misura seppur nella sua complessità e cavillosità è stata efficace?

Numeri aggiornati al 31.12.2022, ognuno valuti:

Nel periodo per effetto del SB110 sono stati chiusi 359.000 cantieri per 62 miliardi di detrazioni, di questi 48.000 cantieri per complessivi 28 miliardi sono condomini.

Si poteva fare meglio? Sicuramente si, ma eravamo in piena emergenza, è evidente che più di qualche errore è stato commesso, il tutto gratis ha provocato storture, i prezzi sono schizzati, ricordo quando isolamenti, PDC, FTV e ponteggi erano introvabili.  Non dobbiamo dimenticare anche il fenomeno criminale della cessione dei crediti mai sorti e fasulli, anche se ad onore del vero gran parte di questi era da ricercarsi nel bonus facciate e nei bonus minori. Il SB110 anche per il duplice controllo (Asseverazione Enea + Visto di Conformità) è stato sicuramente più garantista da questo punto di vista.

Piu il tempo passava e più evidenti risultavano essere le criticità. In un primo periodo si sono seguiti una serie di decreti che puntavano a semplificare lo strumento ma da un certo momento in poi (che è coinciso col passaggio del testimone da Conte a Draghi) l’unico vero obiettivo era quello di correggere le storture in riferimento a possibili truffe che riguardassero la maturazione della detrazione e la  cessione del credito.

Si sono susseguiti  23 correttivi alla normativa originaria del 2020  (tra DL, Leggi, Leggi di bilancio)  ma il vero spartiacque in materia di CESSIONE DEL CREDITO è stato il DECRETO ANTI-FRODE DEL 2021 (LEGGE BILANCIO 2022) dove per voler regolamentare le storture causa di frodi ai danni dell’erario, si è provveduto a tracciare i crediti ad impedirne il frazionamento indiscriminato, ad impedirne la cessione non controllata.  Tralascio le modifiche intervenute nel corso del tempo, sta di fatto che tutto questo ha rallentato se non bloccato l’intero meccanismo delle cessioni.  Da quel momento per gli advisory tecnici delle banche (Deloitte-PWC-EY) ogni scusa ed ogni virgola era buona per rallentare o annullare pratiche di cessione.

Banche, Poste e CDP  che fino ad allora avevano acquistato a man bassa i  crediti si sono  bloccate dalla mattina alla sera, avevano cassetti fiscali pieni che non riuscivano più a liberare, se a questo aggiungiamo la responsabilità solidale in capo al cessionario (poi allentata ad onore del vero) ma soprattutto la  sentenza della corte di cassazione  la quale acconsente al sequestro preventivo dei crediti fiscali di proprietà di un terzo in buona fede (cessionario), è chiaro del perché  come tutto il meccanismo oggi sia dormiente con grave danno e pregiudizio in capo a committenti ed imprese i quali hanno crediti sui cassetti fiscali che non riescono più  a liquidare.

Da allora la volontà politica dichiarata dei vari governi è sempre stata quella di risolvere questo blocco che tanto male fa a famiglie ed imprese. Ad oggi tante buone intenzioni ma manovre risolutive poco o nulla.

 

Ci ha provato anche la Legge Bilancio 2023 ma c’è riuscita?

Al 31.12 il meccanismo della cessione del credito consentiva:

  • Una prima cessione libera a chiunque (anche fuori filiera ed anche al committente stesso)
  • Due cessioni a intermediari finanziari vigilati
  • L’ultima cessione ai clienti professionali correntisti della banca

 

Anche il governo Meloni con DL aiuti-quater e legge bilancio 2023 ha previsto meccanismi finalizzati allo sblocco delle cessioni.

 

Vediamo quali:

  • Le cessioni tra intermediari finanziari vigilati (banche) sono passate da due a tre, fermo il resto.
  • I crediti da SB110 possono essere fruiti in 10 rate invece che nei 4 originari.
  • Garanzia SACE alla banche per finanziamenti atti a sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese i crediti fiscali possono essere considerati dalla banca quale parametro ai fini della valutazione del merito di credito (mi sembrerebbe quasi scontato ma scontato non lo era).

Queste modifiche normative hanno raggiunto l’obiettivo?  AD OGGI ancora NO

QUALI AZIONI SERVIREBBERO PER FAR RIPARTIRE ACQUISTI E CESSIONE DEL CREDITO?

Personalmente ritengo che queste siano le uniche azioni efficaci:

  • Normare definitivamente la responsabilità del cessionario in buona fede, sequestro preventivo compreso. In origine era chiara la non responsabilità del cessionario in buona fede (verifiche tecniche, visti di conformità e Advisor tecnici degli istituti di credito dovrebbero comunque garantire il sorgere del credito e tutelare il cessionario in buona fede).
  • Vero incentivo all’ultima cessione clienti e correntisti degli istituti di credito compresa compensazione parziale in occasione del pagamento di F24 agli sportelli.
  • Fruizione del credito anche in periodi diversi rispetto a quelli in cui sarebbe stato utilizzato.

Facendo poi una valutazione economico finanziaria, ai cessionari banche comprese, conviene acquistare i crediti 2022 compensabili già nel 2023?

Proviamo a fare alcune simulazioni:

Stante l’attuale dinamica dei tassi è verosimile che gli istituti di credito acquistino intorno a 88/90 crediti da SB110, i crediti sono compensabili in 4 annualità: 2023 – 2024 – 2025 – 2026. Consideriamo lavori per 100.000 con una detrazione di 110.000  Acquistano a 96800 lavori fatti per 100.000 € (c’è qualche committente o impresa che non glieli cederebbe?  Proseguiamo;  Già nel 2023 compenso i primi  27.500 e cosi nel 2024 -2025, il 2026 quasi quasi è gratis.

Se questi numeri sono reali e sostenibili vuoi che le cessioni per i crediti già sul cassetto fiscale non ripartano?  Secondo me si, la politica attenua i vincoli sopra evidenziati e le banche ricominciano a macinare utili come non si vede da tempo, persino Draghi sarebbe felice ed avallerebbe l’intero processo.

Potrebbero essere mere fantasie le mie e per questo sfido chiunque a contraddirmi, a ribattere e ad argomentare in merito.

 

Concludo con le novità introdotte in legge bilancio 2023 in riferimento ai crediti fiscali:

  • Rimangono invariate e nella stessa misura il BONUS CASA (50%)  E L’ECOBONUS (65%)
  • Continua il Sismabonus
  • Confermato il bonus BARRIERE ARCHITETTONICHE (75%) per i prossimi 3 anni
  • Finito BONUS FACCIATE (era ora)
  • Unifamiliari 110% fino a marzo se al 30% al 30.09.2022
  • Unifamiliari al 90% (con parecchie limitazioni) per il 2023
  • Condomini al 110% (rispettando alcune condizioni)
  • Condomini al 90% per il 2023
  • Edifici 2/4 unità di un unico proprietario 110% o 90% a seconda dei casi

 

Mauro Vanzini

Membro del Direttivo A.N.C.P.