Il Private Insurance. Tre cose da fare,tre cose da evitare e una da sapere

Troppo spesso e con toni enfatici si sente parlare di Private Insurance.

Contando sulla denominazione inglese si pensa di impressionare la platea; in realtà é il contenuto e non la forma che dovrebbe attrarre e meritare un approfondimento.

Nella cassetta degli attrezzi del Consulente Patrimoniale, la polizza di private insurance non può certamente mancare.

Vorrei porre l’attenzione su tre cose che il Consulente Patrimoniale deve fare; tre che deve necessariamente evitare e una che deve assolutamente sapere.

 

Tre cose da fare per costruire una polizza di private insurance che tuteli il patrimonio, ottimizzi fiscalmente e pianifichi con efficienza la trasmissione della ricchezza:

  • Affidarsi a un consulente che dopo una attenta analisi della situazione familiare e patrimoniale proponga una scelta di soluzioni assicurative che si differenzino per Compagnia e offerta.
  • Orientarsi verso Compagnie assicurative che abbiamo sviluppato expertise sulle tematiche più sensibili alla situazione del cliente come ad esempio : integrazione di attivi a liquidità ridotta nel contratto, impatto della fiscalità sui premi ricevuti dagli eredi residenti all’estero, possibilità di beneficiare di una parte dell’investimento in prodotti a capitale garantito.
  • Verificare che la struttura dei costi sia trasparente e comprensibile: spese di ingresso, spese ricorrenti,  penalità in caso di uscita dalla gestione separata o nell’ipotesi di risoluzione parziale/totale del contratto.

 

Tre cose da evitare:

  • Evitare – nella designazione dei beneficiari – la redazione di clausole complesse oppure  al contrario indicazioni generiche. Può essere importante, in alcune situazioni, evitare di informare i beneficiari, al fine di poter modificare le proprie scelte in ogni momento.
  • Evitare  di effettuare donazioni indirette via il contratto assicurativo che ledano i diritti degli eredi legittimi. É importante parlare in modo trasparente al proprio consulente al fine di poter scegliere la pianificazione successoriale piu’ efficente e giuridicamente valida.
  • Evitare di basare la propria scelta esclusivamente sulla struttura dei costi. Spesso a minori costi corrisponde una qualità di servizio – “post vendita” non all’altezza. La Compagnia in realtà deve aver la capacità di accompagnare il contraente per tutta la durata del contratto. Soprattutto nel caso di pianificazioni successorie e tutela del patrimonio devono essere ricercati e garantiti standard di qualità elevati  che necessariamente hanno un prezzo.

Una cosa assolutamente da sapere:

Un contratto assicurativo di private insurance “efficiente” deve essere il frutto di una attenta riflessione e avere il “timing” appropriato: evitare dunque di arrivare all’ultimo momento. L’età avanzata del contraente spesso costituisce uno svantaggio, ad esempio, in termini di accettazione della Compagnia, impatto dei costi e attivi integrabili in seno al contratto.

Il private insurance dispone di una ampia gamma di fattori e possibilità che sapientemente abbinati conferiscono al contraente la capacità di disporre di una propria soluzione assicurativa che tuteli il patrimonio, ottimizzi fiscalmente e pianifichi con efficienza la trasmissione della ricchezza.
Tale soluzione personalizzabile che deve essere percio’  scelta e ponderata con attenzione, resta indispensabile diffidare dalle soluzioni miracolo o dove  tutto é permesso onde evitare la riqualificazione del contratto.

 

A  cura di Antonio Valente